L'acquacotta, un tempo, era una piatto di fortuna che sfamava chi faceva i lavori pesanti.
Negli anni questa ricetta ha subito variazioni fino ad arrivare ai giorni nostri e diventare il piatto simbolo di Capalbio. Oggi l’acquacotta non è più un piatto per chi fa lavori di fatica, è diventata pietanza alla moda da provare assolutamente se si visita la Maremma.
Il profumo dell’acquacotta scaturisce in me ricordi di una piazza viva, dove l’estate da bambini giocavamo a nascondino tra una Ferrari e una Mercedes parcheggiate al centro del borgo. Col tempo mia nonna fece di questo piatto il suo biglietto da visita, facendo conoscere – in tempi ancora non sospetti – la tradizione culinaria capalbiese ai salotti dell’alta società.
Erano gli anni Ottanta, adesso Da Decima non c'è più e quegli odori in piazza non si sentono più ma il resto è cambiato poco: i bambini giocano ancora a nascondino, nell’edificio sociale ci sono ancora il bar, il ristorante e le botteghe. L’ufficio postale è sempre lì. La quiete qui la fa da padrona, non c’è differenza tra le stagioni che si susseguono, per molti può sembrare noioso ma per noi significa libertà.